Due milioni di anni fa, la Valcamonica, come del resto tutte le Alpi, era coperta di ghiacci. Il paesaggio era simile a quello attuale dell'Antartide o della Groenlandia. Quando 12.000 anni fa l'ultima glaciazione giunse a termine, i ghiacciai cominciarono a sciogliersi e la Valcamonica assunse gradatamente l'aspetto attuale. Fu allora che giunsero in valle gruppi di cacciatori alla ricerca di prede: sono i Camuni, gli autori delle più antiche figure rupestri che conosciamo nell'arco alpino. Ci hanno lasciato, incise su 2500 rocce, più di 200.000 figure prodotte in circa 8.000 anni.
Alcuni disegni sono estremamente semplici e stilizzati, altri sono più complessi. In queste raffigurazioni si riconoscono attrezzi da lavoro, armi, persone, abitazioni, animali.
La maggioranza delle incisioni è stata eseguita scolpendo la roccia con uno scalpello. Sono numerose però le incisioni "a graffito", cioè graffiando la roccia con una punta in pietra. In alcuni casi furono usate più tecniche per realizzare la stessa figura.
La Valcamonica, che si sviluppa per circa 70 chilometri, si presenta così come un immenso archivio di documenti il cui racconto è la "storia della preistoria".
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