venerdì 5 novembre 2010

Dante, intellettuale medievale

Il poeta incarna numerosi aspetti dell'intellettuale medievale. Egli è dotato di una cultura enciclopedica, che abbraccia ogni ramo del sapere, dalla letteratura all'astronomia, dalla geografia alla storia, dalla filosofia alla scienza; il suo capolavoro, la Commedia, appare agli occhi di un lettore moderno come una grande summa delle conoscenze dell'epoca. Il suo pensiero, inoltre, è profondamente pervaso da quel sistema filosofico che prende il nome di *Scolastica, il cui massimo esponente fu Tommaso d'Aquino.
Tuttavia Dante non si adeguò in modo integrale al tomismo, cioè al sistema filosofico e teologico costituito da Tommaso, ma fu pronto ad accogliere teorie diverse, guardando anche a sant'Agostino e ai grandi mistici medievali. Per lui, come ogni intelletuale medievale, il procedimento allegorico permette di scoprire e comprendere il senso intrinseco delle cose; ed esso è applicato all'interpretazione non solo della natura, ma anche della letteratura e della storia. Lo scrittore, infatti, legge i classici latini, non collocandoli in una prospettiva storica ma sovrapponendo a essi le proprie concezioni. Analogamente la storia è vista come una concatenazione di avvenimenti, che rispondono al disegno divino, per cui un fatto viene interpretato come profezia, figura di un altro verificatosi in seguito.

*Scolastica: scuola filosofica che nacque nei centri culturali monastici e , tra il XII e il XIII secolo, si affermò nelle università. Prendendo le mosse dell'interpretazione del pensiero aristotelico, mirò a costruire una sistemazione organica del sapere sulla base della fede cristiana.

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