All'impegno etico e divulgativo, che caratterizza l'intera opera dantesca, si salda la nuova funzione attribuita dal poeta al volgare. Convinto delle potenzialità e della dignità del volgare, Dante lo elesse a primario strumento di comunicazione, utilizzandolo non solo nella produzione poetica, ma anche nella prosa filosfico-scientifica.
Lo scrittore si impegnò a consacrare il volgare come lingua letteraria in un trattato di retorica intitolato De vulgari eloquentia, composto in latino, in quanto destinato ai dotti perchè prendessero coscienza del valore del nuovo idioma. Dante, dunque, fu il primo a porre il problema del linguaggio e della comunicazione letteraria in termini nazionali.
Lo scrittore si impegnò a consacrare il volgare come lingua letteraria in un trattato di retorica intitolato De vulgari eloquentia, composto in latino, in quanto destinato ai dotti perchè prendessero coscienza del valore del nuovo idioma. Dante, dunque, fu il primo a porre il problema del linguaggio e della comunicazione letteraria in termini nazionali.
Nessun commento:
Posta un commento