lunedì 18 ottobre 2010

I trattati di retorica

Nel XIII secolo Bologna, sede della celebre università, diventa il centro propulsore dell'insegnamento della retorica in volgare. Qui Guido Faba, maestro di retorica e notaio vissuto nella prima metà del secolo, scrive in latino molti manuali di *artes dictandi, ma soprattutto due opere: la Gemma purpurea e i Parlamenta et epistolae, nelle quali, accanto a esempi di retorica in latino, ne inserisce alcuni in volgare.
A Firenze Brunetto Latini (1220 - 1295) scrive la Rettorica, volgarizzamento dei primi capitoli De Inventione di Cicerone. Alla traduzione l'autore affianca un ampio commento, dove mette in luce il legame esistente tra gli insegnamenti della retorica e la loro funzione politica. Ma la sua opera testimonia soprattutto l'affermarsi del culto del bel parlare, del discorso ben costruito, elegante e funzionale, che non risponde solo a esigenze di tipo pratico e utilitaristico, ma si compiace del proprio decoro esteriore.

*Artes dictandi: manuali di retorica o meglio di modelli di stile epistolare e oratorio, usato nelle scuole medievali.

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