Nel 476 d.C. la definitiva dissoluzione dell'impero romano d'Occidente, dà luogo ai regni romano-barbarici. I popoli invasori introducono leggi, costumi, mentalità e contributi linguistici assolutamente sconosciuti, determinando la nascita di nuove civiltà.
Dal canto suo la Chiesa ricopre un ruolo politico di notevole incidenza. Nel IX secolo, infatti, Carlo Magno tenta di riportare in vita l'unità e la gloria dell'Impero nel contesto di una nuova Europa cristiana; il suo progetto, però, si dimostra di breve durata: il Sacro Romano Impero si dilegua appena dopo la sua morte.
In tal modo, il panorama politico europeo resta estremamente frammentato e costituisce la base ideale per lo sviluppo del feudalesimo.
Tra XII e XIII secolo si assiste in Italia alla nascita dei Comuni, inedite strutture istituzionali che si svincolano tanto dall'autorità imperiale quanto dai poteri feudali. Ma già ai primi del Trecento, soprattutto nel centro - nord della penisola, ai Comuni si sostituiscono le Signorie, che vedono alla guida del governo cittadino i signori locali.
Dal canto suo la Chiesa ricopre un ruolo politico di notevole incidenza. Nel IX secolo, infatti, Carlo Magno tenta di riportare in vita l'unità e la gloria dell'Impero nel contesto di una nuova Europa cristiana; il suo progetto, però, si dimostra di breve durata: il Sacro Romano Impero si dilegua appena dopo la sua morte.
In tal modo, il panorama politico europeo resta estremamente frammentato e costituisce la base ideale per lo sviluppo del feudalesimo.
Tra XII e XIII secolo si assiste in Italia alla nascita dei Comuni, inedite strutture istituzionali che si svincolano tanto dall'autorità imperiale quanto dai poteri feudali. Ma già ai primi del Trecento, soprattutto nel centro - nord della penisola, ai Comuni si sostituiscono le Signorie, che vedono alla guida del governo cittadino i signori locali.
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