giovedì 21 ottobre 2010

Il romanzo medievale

Il genere che maggiormente aveva caratterizzato la letteratura in lingua d'oil era stato il romanzo (il termine deriva dall'aggettivo francese romanz), narrazione in versi di argomento antico o cavalleresco, così denominata perchè si presentava come la forma per eccellenza della nuova lingua romanza. Quanto in primo luogo definiva il nuovo genere era il racconto ad ampio respiro, riferito non a imprese militari collettive, ma ad avventure di singoli individui o di piccoli gruppi di cavalieri.
Tra Duecento e Trecento si tende a mettere in prosa la materia romanzesca. E nello stesso periodo si verifica il trasferimento del romanzo francese in volgare italiano: soprattutto in area toscana si producono traduzioni e riadattamenti che giungono ad affascinare con le loro tematiche amorose un nuovo pubblico di lettori aristocratici e borghesi.
In Italia Giovanni Boccaccio, ricollegandosi da un lato alla tradizione francese e dall'altro a quella del romanzo ellenistico, dà vita al suo Filoloco, romanzo in prosa, in cui l'autore, prendendo le mosse dal poema francese Florio e Biancifiore, amplia la narrazione, conferendole uno stile e dei caratteri assolutamente inediti e originali.
L'altro romanzo in prosa di Boccaccio è l'Elegia di Madonna Fiammetta.

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